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Pubblicazione dei redditi 2005 - Risarcimento del danno

L'Agenzia delle Entrate, com'è noto, ha diffuso il 30 aprile 2008, pubblicandoli su internet, i dati fiscali contenenti le dichiarazioni dei redditi del 2005 di tutti i contribuenti italiani.

La pubblicazione, per com'è avvenuta, appare fortemente lesiva degli interessi e dei diritti dei cittadini che, a parere dei professionisti dello studio, hanno diritto ad un adeguato risarcimento del danno patito.

Il Garante per la Privacy, con la decisione del 6 maggio 2008, infatti, dopo aver cautelativamente già ordinato la sospensione della pubblicazione, ha confermato la decisione presa d'urgenza, rilevando, tra l'altro che la "messa in circolazione in Internet dei dati, oltre a essere di per sé illegittima perché carente di una base giuridica e disposta senza metterne a conoscenza il Garante, ha comportato anche una modalità di diffusione sproporzionata in rapporto alle finalità per le quali l'attuale disciplina prevede una relativa trasparenza".

Com'è purtroppo ben noto, infatti, immediatamente dopo la pubblicazione, pressoché tutti i dati messi in rete sul sito dell'Agenzia sono stati letti e salvati dagli utenti che hanno avuto modo di farlo e oggi, nonostante l'ordine di sospendere la pubblicazione, quegli stessi dati sono disponibili in decine e decine di siti e sistemi di condivisione peer to peer, come Emule.

Dopo aver valutato l'accaduto e, soprattutto, anche alla luce della decisione del Garante e degli altri Magistrati che stanno portando avanti le indagini nei confronti dei diretti responsabili dell'Agenzia, i professionisti dello studio sono giunti nella convinzione che quanto fatto costituisca un grave illecito potenzialmente dannoso per i contribuenti che hanno visto gravemente leso il loro diritto alla riservatezza.

Inutile dire che, considerati i tempi molto brevi trascorsi dal fatto, non vi sono ancora pronunce giurisdizionali né a favore, né contro la tesi della dannosità di quanto accaduto, sicché lo Studio Cappelleri non è ancora in grado di fornire con matematica certezza la bontà delle proprie convinzioni, tuttavia, proprio perché il diritto è una materia in continua evoluzione, abbiamo già intrapreso delle azioni per la richiesta di risarcimento nei confronti dell'Agenzia ed a favore dei nostri clienti che si sono sentiti colpiti e danneggiati da quanto accaduto.

Vi invitiamo, quindi, a contattarci ove riteniate di dover essere risarciti del danno subito, utilizzando i recapiti pubblicati sulla sinistra, anche via email.

Naturalmente la consulenza, in questa materia, sarà assolutamente gratuita, così come siamo disposti ad anticipare ogni spesa relativa alla causa che eventualmente si vorrà intraprendere.

Vi preghiamo, nel caso ci conttattiate via email, di specificare il testo "Redditi 2005" nell'oggetto del messaggio. 

Per contattare lo Studio Cappelleri, potete inviare un messaggio attraverso il modulo qui sotto

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Equa riparazione - Ricorso e risarcimento in base alla legge Pinto

La legge n. 89/2001 (c.d. Legge Pinto) ha introdotto nel nostro ordinamento la possibilità di ottenere il risarcimento per i casi di ingiustificata durata del processo.

Chiunque sia stato parte di un processo, che l'abbia vinto o perso, può ottenere dallo Stato Italiano una equa riparazione del danno patito a causa della durata del procedimento se, in primo grado, sia durato più di tre anni oppure se, in fase di impugnazione, sia durato oltre due anni.

Lo Studio Cappelleri si occupa, spesso gratis, delle pratiche connesse e necessarie ad ottenere il risarcimento che si aggira, tipicamente, in circa mille euro per ogni anno in eccesso rispetto a quelli prestabilite.

Non esitate a contattarci per ogni chiarimento.

Accertamenti fiscali - Studi di settore - Ricorso

L'Agenzia delle Entrate basa la maggioranza degli accertamenti fiscali pressoché unicamente sulle presunzioni fornite dai cosiddetti Studi di Settore.

Ad avviso dei professionisti dello studio, tale comportamento è fortemente lesivo dei diritti dei cittadini.

Qualora abbiate ricevuto un avviso di accertamento che ritenete ingiusto, lo studio è disponibile a fornirvi la necessaria consulenza per l'impugnazione dinanzi alla commissione tributaria competente. Per maggiori informazioni, cliccate qui.